L’ingresso in comunità avviene solo su richiesta:
- dei Servizi Sociali dei comuni di residenza del minore;
- delle ASL competenti;
- dei Tribunali Minorili e dai Responsabili della Giustizia Minorile;
Gli ingressi possono essere:
- programmati;
- pronta accoglienza con inserimento immediato;
Criteri di Accoglienza
- ordine di arrivo della richiesta;
- livello di compromissione del minore;
- valutazioni di opportunità in rapporto al progetto di vita della comunità ;
Accoglienza in comunità
La Comunità è un luogo dove poter stabilire relazioni significative ed essere riconosciuti nella propria identità e dignità.
Il responsabile della struttura e/o l’educatore di turno sono i responsabili della prima accoglienza del minore in comunità e provvedono:
- alla registrazione e compilazione della cartella personale, alla presentazione agli altri ospiti,
- alla descrizione delle regole, dei diritti, dei doveri e dei ruoli degli operatori e del personale della comunità,
- alla scelta della camera,
- alla consegna di abiti e biancheria pulita;
L' accoglimento vero e proprio è poi attuato dal personale e dagli altri minori residenti, attraverso le attività della comunità.
Dimissioni
I tempi di permanenza dei minori all’interno della struttura dipendono dal raggiungimento degli obiettivi previsti nei Progetti Personalizzati Individuali, (generalmente non superiori a 24 mesi) volti prioritariamente:
- alla tutela del minore,
- alla regolarizzazione sul territorio, (se trattasi di migranti)
- all’integrazione nel contesto comunitario,
- alla scolarizzazione,
- allo svolgimento di corsi di formazione professionale,
- all’inserimento nel mondo del lavoro.
ulteriori obiettivi, raggiunti i quali, si può ritenere concluso il percorso comunitario sono:
- il ricongiungimento familiare;
- la possibilità di reinserimento nella propria famiglia d’origine;
- l'affido famigliare.
Al raggiungimento del diciottesimo anno di età, se il minore si trova ancora inserito in progetti di formazione scolastica o professionale, si può prevedere la richiesta di un prosieguo amministrativo, ovvero il prolungamento della permanenza per attesa occupazione.
Le pratiche di dimissione prevedono:
- un colloquio finale con lo psicologo,
- la valutazione degli educatori di riferimento,
- l’adempimento degli aspetti burocratici in accordo gli Enti Invianti.
Possono esserci dimissioni per:
-
interruzione dell’erogazione dei fondi da parte dell’Ente inviante,
-
comportamenti del minore: comportamenti violenti, illegali o a rischio legalità,